Resa al computer della stazione crocieristica sui moli Varicella |
Intro
"Nei corsi e ricorsi della storia, tra paesaggi persi e paesaggi da ricostruire, il rapporto tra Marola e il mare è la chiave stessa di sopravvivenza di un modo di essere. Marola aspira giustamente a tornare ad essere una borgata marinara, come è scritto sul cartello all'ingresso del paese. Per farlo occorre un processo di riappropriazione urbanistica. Qualcosa di più di un sogno, un obiettivo a portata di mano. Un obiettivo che le analisi storiche e urbanistiche confermano come necessario"
(Marco Ferrari, convegno "Da San Vito a Marola", 2000)
Nel 2010, durante un intervista con Città della Spezia, si pensò a cosa fare e cosa aspettarsi per l'immediato futuro. Da parte nostra dichiarammo la volontà di elaborare un progetto per le aree da smilitarizzare, da parte delle istituzioni ci si attendeva e augurava un tavolo pubblico attorno al quale prendessero posto tutte le parti in causa, dove la presenza della marina militare sarebbe stata una novità, visto che in trent'anni non ha mai discusso di queste problematiche con i cittadini.
Ad oggi non c'è alcuna notizia del tavolo pubblico di discussione istituzionale.
Schizzo illustrativo della forma del porticciolo turistico |
Schizzo di massima con parte di progetto |
Una cosa manca: qualcosa al posto di Campo in Ferro, perché sarebbe bene vedere un altro progetto prima: la bonifica completa di quell'area. E sarebbe proprio il caso lo presentasse la marina militare prima che siano i cittadini a dover pensare anche a questo.
Proposta di progetto:
ANCORA UNA CITTA’INVISIBILE : “GOLFEZIA” . PROPOSTE PER LA PIANIFICAZIONE DEL LITORALE DEL GOLFO DELLA SPEZIA , IL CASO SPECIFICO DEL BORGO DI MAROLA.
Sintesi delle tematiche
Analisi e progetto per la viabilità |
“ Magnanimo Kublai , chi arriva a Golfezia dal mare sente ,come in nessun altro posto del mondo , il desiderio di dare fondo alla sua àncora e trovare quiete e rifugio nelle insenature del suo grande golfo. Ma più ti addentri nelle acque verso la città , più senti alte le voci e le grida di chi vuole più navi, di chi vuole più merci, di chi vuole alte torri di fumo che avvolgano il mare e il cielo. C’è chi vuole più moli , chi vuole più ferro, chi vuole più gas. Il progetto parte quindi da queste considerazioni per rilanciare una visione del golfo nella sua interezza , nell’ottica di creare una sinergia tra le amministrazioni e i cittadini , per il recupero degli spazi a mare e la creazione della città “glocale” .
L’espansione della città di Spezia sta saturando progressivamente gli spazi del suo litorale e cancella i confini tra i vari abitati e le borgate storiche, processo questo che nega l’identità dei luoghi creando un continuum urbano simile ad una qualsiasi periferia. Anche il progetto vincitore del nuovo Fronte Mare della Spezia che si propone di “ allineare il prospetto della città sul mare alle grandi capitali europee”, perde di vista una vera relazione con il golfo e con la città retrostante . Dallo studio condotto sul territorio si arriva allaconclusione che l’effettiva radice di cambiamento per la rigenerazione urbana possa scaturire dalle borgate marinare, non soltanto in termini urbanistici ,ma soprattutto in termini di spinta sociale.
In tutto l’arco del golfo , negli ultimi anni, sono sorte numerosissime associazioni di cittadini che rivendicano il diritto all’usodegli spazi , il diritto alla propria salute e ad un equo sfruttamento delle risorse del territorio ( ricordiamo che La Spezia è inserita tra i 44 siti più inquinati d’Italia oggetto della relazione S.E.N.T.I.E.R.I.)
Nuove funzioni e fruizione pubblica |
Si tratta quindi di una progettazione partecipata volta al recupero degli spazi occupati dalla Marina Militare
e rimasti per anni sottoutilizzati, Marola infatti allo stato attuale è privata dell’affaccio al mare attraverso il grande muro dell’arsenale che si snoda senza soluzione di continuità da Marola stessa sino al centro storico della Spezia. Il progetto si pone come una reale alternativa alle grandi trasformazioni in atto nel golfo con la proposta di collocazione della stazione crocieristica a Marola. Qui esistono già i moli per le navi da crociera senza il bisogno di ulteriori tombamenti dello specchio acqueo antistante Calata Paita la quale deve invece consentire una vera apertura ottica della città sul mare in connessione con la passeggiata Morin. Con questa proposta Calata Paita acquista una spiccata centralità tramite la funzione di lido e la creazione di una rete di parchi ed ampi spazi acquei, sia con funzione balneare, sia con quella urbana .L’edificato è caratterizzato
dalla presenza di una struttura turistico scientifica individuata in un planetario. Calata Paita in questo modo evita il consolidamento della vocazione portuale nella zona del levante già intensamente compressa dal porto.La stazione crocieristica e calata Paita non sono tuttavia il tema dominante della tesi che attraverso il recupero dell’antico tracciato napoleonico si propone di ridisegnare la linea di costa davanti a Marola arricchendola di nuove funzioni. Qui trovano posto il grande parco di S.Vito, che nasce in luogo dell’antico borgo distrutto con la costruzione dell’arsenale,un nuovo tracciato stradale che attraverso un ponte leggero offre un accesso più dolce alla borgata e declassa la strada attuale permettendo anche alla
località dell’Acquasanta un diretto collegamento con il mare.
Questo nuovo percorso altamente panoramico è inserito in una fascia verde caratterizzata dai terrazzamenti tipici liguri e da spazi dedicati alle attività sportive. Si crea inoltre una edificazione leggera sulla nuova marina antistante al porticciolo turistico, sarà questa un’area ricca di vita e attività ; da qui la passeggiata si snoda tuuta intorno per arrivare alle vasche di S.Vito, che, bonificate e ristrutturate fanno di Marola un centro balneare talassoterapico nella cornice delle caserme ottocentesche che hanno acquistato nuove funzioni. Marola diventa il centro di due ampi bacini uno dedicato alla nautica e l’altro alla balneazione Si instaura così una relazione bipolare tra le due marine in cui il borgo medievale ritrova una posizione
centrale.
Ottimo progetto,giusto soprattutto ma non lo faranno realizzare come non fanno realizzare le cose più importanti in questa città
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