Durante la Festa della Murineria 2012 alcuni concittadini hanno domandato all'associazione come era finita la questione dell'ipotesi di restituzione, segnalata anche sulla stampa locale, di alcune aree del fronte mare marolino e cadamoto. L'episodio risale al febbraio 2011. È l'occasione per riparlarne anche qui.
L'ipotesi proposta, riguardava l'area di Campo in Ferro e una parte non determinata del Seno della Varicella. Prevedeva la costruzione di una strada nella sede dell'attuale muro sino a Cadimare, che sarebbe stata separata dalla zona militare da una recinzione metallica. Rimaneva militare la zona di ingresso dei serbatoi sotterranei mentre il resto del perimetro militare non era specificato.
L'ipotesi proposta, riguardava l'area di Campo in Ferro e una parte non determinata del Seno della Varicella. Prevedeva la costruzione di una strada nella sede dell'attuale muro sino a Cadimare, che sarebbe stata separata dalla zona militare da una recinzione metallica. Rimaneva militare la zona di ingresso dei serbatoi sotterranei mentre il resto del perimetro militare non era specificato.
Nessun documento, disegno, prospetto o progetto è stato presentato all'ass. Murati Vivi.
Così come non vi è mai stato un contatto tra rappresentanti accreditati della Marina Militare e associazione, come alcuni hanno logicamente ipotizzato.
La proposta era inoltre caratterizzata da vaghezza, informalità e una non meglio spiegata riservatezza (quest'ultima poi neutralizzata dalla stampa).
Ci sono stati tre diversi incontri in merito (con il Sindaco, l'Autorità Portuale e il Comitato Zona Mare, che gestisce l'area del porticciolo di S.Vito) in cui si chiedeva l'opinione dell'ass. Murati Vivi. In risposta a una gentile e specifica richiesta del Comitato Zona Mare, è seguita una dichiarazione dell'associazione, che, a quanto ci risulta, è l'unico documento scritto prodotto su questa precisa questione.
La dichiarazione è stata inviata al suddetto comitato, al sindaco e poi letta durante l'assemblea di paese appositamente indetta, a cui era presente tra il pubblico anche il presidente dell'Autorità Portuale.
La pubblichiamo:
"In generale:
1 - L'associazione ha individuato nella libera fruizione del fronte mare da "palo Marconi" (antica Castagnola) a Cadimare la soluzione delle problematiche socio-economiche che coinvolgono in primis gli abitati di Acquasanta, Marola e Cadimare con ulteriori e positivi effetti sullo sviluppo dell'intero golfo.
2 - Restituzioni e liberazioni parziali dell'area determinata dal punto 1 non costituiscono una soluzione definitiva.
3 - Una sequenza precisa di restituzioni parziali che, secondo una tempistica predefinita, porti alla restituzione dell'intero fronte mare in questione, può costituire il metodo più conveniente e pratico per raggiungere la soluzione di cui al punto 1.
4 - Circa le problematiche ambientali e di salute pubblica che coinvolgono tali aree l'associazione ritiene irrinunciabili le relative bonifiche che devono avere la priorità rispetto a qualsiasi lavoro di riammodernamento e manutenzione delle strutture dell'arsenale, fatte salve le modifiche strettamente necessarie alla restituzione del fronte mare completo e definitivo del punto 1. Le spese di bonifica e messa in sicurezza sono da intendersi a carico della Marina Militare.
In particolare:
circa l'ipotesi di restituzione di "campo in ferro" e l'adiacente area della Varicella sino a Porta Pianello, con esclusione dell'area recintata dei serbatoi e creazione di percorso, in luogo dell'attuale muro perimetrale, che poi prosegua sino a Cadimare, per la quale è giunta da parte del Comitato Zona Mare una richiesta di valutazione, si rileva che:L'associazione rimane a disposizione per eventuali chiarimenti e precisazioni."
- L'area di "campo in ferro" deve essere sottoposta a bonifica. Manca qualsiasi informazione in merito.
- L'ipotizzato collegamento sino Cadimare deve essere percorribile esclusivamente da pedoni e cicli, fatte salve le esigenze dei mezzi di soccorso pubblico.
- In relazione a quanto sopra esposto, tale restituzione deve essere inserita all'interno di una sequenza di restituzioni come al punto 3, relative alle altre aree individuate dal punto 1.
- In mancanza di dettegli più precisi circa tale ipotesi, l'associazione si riserva di modificare la propria posizione in merito, una volta che siano forniti tutti i particolari.
Da allora non si sono più avute notizie e la "proposta" non ha avuto seguito. Apparsa e poi scomparsa come un fantasma alla prima (doverosa) richiesta di (ovvie) precisazioni.
Rimane il dubbio che la mancanza di un contatto diretto tra associazione e MM abbia potuto inficiare un dialogo costruttivo, sebbene in seguito anche ad una nostra precisa e puntuale richiesta (scritta) alla MM di un canale di comunicazione diretta non è seguita una risposta altrettanto precisa e puntuale. Anzi, in pratica è stato come non aver ricevuto risposta.