domenica 11 settembre 2011

Ecatombe

L'estate è un stagione bellissima,le famiglie vanno al mare e la città piano piano si svuota di tutto.
Poi in una giornata inizio settembre mi ritrovo tra le mani una copia di un giornale,non uno qualsiasi.
Mi appare davanti questo mega articolo,di due pagine con tanto di inserti e miniriquadri carini,tutto all'occhio del lettore.
Poi,dopo,inizi a leggerlo,lo leggi tutto,bene e tra il trambusto delle cifre e l'anacronismo delle parole ti incazzi disperato.
Sempre mantenendo un certa educazione e rispetto verso le idee altrui mi preme analizzare alcuni passaggi che hanno BISOGNO di un contraddittorio.
Anche noi ci prendiamo il nostro lungo spazio...nel nostro spazio....
Non voglio riportare ogni singola parola,sarebbe noioso,quindi mi limiterò a trascrivere le frasi salienti di questo show necessario a mantenere le distanze tra le persone e l'istituzione della Marina Militare.

''Nonostante le difficoltà finanziarie e strutturali l'arsenale della Spezia ha dimostrato di essere uno stabilimento  vivo e vitale che ha fronteggiato con tempismo ed efficacia tutti i bisogni di manutenzione delle navi a carico della base spezzina''

Allora l'articolo incomincia elogiando l'effettiva operatività della base.
Ascoltando e guardando poi la realtà si scopre che maggior parte delle manutenzioni eseguite sono portate a termine da ditte in appalto,appoggiate dal personale dell'arsenale.
Personale che lamenta (c'è chi gli va bene cosi') la scarsa mole di lavoro delle officine, la pessima qualità degli utensili e delle macchine operatrici,qualcuno parla anche di scarse condizioni di sicurezza,ma facciamo finta di niente.
Aggiungiamo anche quello che vedono i nostri occhi ora,guardiamo i bacini di San Vito dove non si muove una foglia,guardiamo la parte davanti a Marola dove sono presenti i moli varicella,qualche macchina passa qualcuno gioca con l'eco e si incammina verso l'uscita.
Non riesco a vedere la vitalità nemmeno nelle parole di qualche povero marinaio costretto a dormire in caserme allo sfascio senza riscaldamenti.
Ah,la Cavour grazie a Dio è stata fatta alla Fincantieri.

''I dipendenti negli ultimi anni sono passati da 950 a 850,l'età media è di 52 anni''

Qui mi veniva un pò da ridere,perchè questa frase ha contraddetto gli articoli precedenti di altri personaggi, ora in pensione, che affermavano che all'interno dell'arsenale lavoravano migliaia e migliaia di persone tra personale civile e militare.
Non si poteva nascondere ancora la realtà,ormai l'arsenale è sulla bocca di tutti.
Inoltre dovè andata la famosa formula formazione-lavoro che istruiva alcuni ragazzi della città  con l'obbiettivo di integrarli poi in futuro dell'organico della base.
Sfortuna vuole che un mio amico era uno di quelli.
Qualche anno fa, qualcuno si pavoneggiava, sempre su questo giornale, per l'ottima soluzione trovata.
Poi,silenzio.

''Posso assicurare che la questione è all'attenzione delle massime autorità politiche e che la M.M. sta svolgendo con determinazione il suo ruolo propositivo''

Il ruolo propositivo della Marina mi rimaneva un pò in gola,non capivo bene in che frangente la M.M. è stata disponibile a parlare a confrontarsi su i problemi del cittadino.
Tutti i partiti politici che abbiamo incontrato (Quasi tutti) ci hanno sottolineato la scarsa quantità di informazioni disponibili e la condivisione per la protesta.
Tengo a sottolineare  che la Marina non può incontrare o avere rapporti diretti con forze politiche che non rappresentano un'istituzione.
Ma il cittadino?quello che vive attorno al tuo muro?quello che sopporta tutta la vitalità della base?
Con questa frase si faceva riferimento all'incontro con tour de forcer marito di mamma A.P. dove le proposte erano intime,dove nessuno sapeva niente?
No,forse con ruolo propositivo si riferivano a quando l'ammiraglio nuovo di pacca,appena sbarcato a La Spezia parlava di tombare con del cemento la discarica di Campo ferro a Cadimare.
Onestamente la determinazione la vedo ma il ruolo propositivo un pò meno.

''Nessun altro soggetto,pubblico o privato ,possiede conoscenze e risorse umane  esperte capaci di organizzare ,pianificare e seguire le attività tecnico amministrative  necessarie ad una flotta cosi' diversificata e in certi settori vetusta,ottenendo  a parità di risorse analoghi risultati''

Non vogliamo mettere in discussione la capacità tecnica del personale dell'arsenale,bensi' viene spontaneo chiedersi a che punto stà la capacità organizzativa se ci accorgiamo che un manipolo di cittadini riesce a far spostare bettoline marce da un bacino all'altro tramite una piccola protesta.
Continuiamo a chiedercelo quando vediamo una ruspa che continua a spianare terra dove doveva sorgere l'ipotetico parcheggio della Portaerei Cavour che non arrivò mai sulle bellissime banchine dell'arsenale.
Qualcuno avrà avvisato il ruspista  che il parcheggio non esiste più?che se rimane li si prende tutto l'amianto delle due abnormi navi in disarmo appoggiate a svernare a Marola?
Avete mai visto una foto satellitare dell'arsenale?Si contano più di venti depositi di materiali esposti alle intemperie,senza contare le strutture fatiscenti e la chiesa storica utilizzata come magazzino.
Organizzazione,andrò a vedere anche questa parola sul vocabolario.


''Non credo in ricette miracolose,nei facili e a volte affascinanti slogan.''
''Non credo altresi' che si possa rilanciare il settore senza il nostro profondo coinvolgimento''

Questa parte è quella che mi ha dato l'impeto e la determinazione a scrivere,sommersi,profondamente, tra un mucchio di parole ci sono anche i Murati Vivi e i loro slogan fuori luogo,i noiosi saltimbanco i ragazzacci di quartiere.
L'indifferenza e l'importanza espressa in questa mini frase riassume tutto l'articolo,ossia,che i privilegi,i ricatti i giochi  e le dimostrazioni bellicose sono necessari per mantenere l'egemonia della Marina sulle decisioni da prendere verso la vita del cittadino,distruggendo infine la VERA prospettiva di sviluppo nelle aree abbandonate dell'arsenale militare.
Qualcuno deve capire però che è troppo facile riempire una pagina di giornale,proponendo dati e promesse senza cercare di capire che l'arsenale va ridimensionato non solo per comodità organizzativa ma, anche per salvaguardare la storia , la tradizione e la vita dei paesi che subiscono le conseguenze del muro.
D'altra parte un marinaio cosa ne può sapere di sviluppo?di urbanistica?di ambiente?
Noi non siamo scienziati ma abbiamo come obbiettivo quello di far partecipare il cittadino e farlo esprimere.


P.S. Prima che questo intervento venga strumentalizzato e usato per attaccare i lavoratori dell'arsenale,avvisiamo,per prevenire fraintendimenti che abbiamo massimo rispetto e stima di chi lavora con fatica e determinazione all'interno della base per garantire un servizio efficente.
Noi parliamo di Dismissione di aree non utilizzate e non della chiusura dell'arsenale.


I murati vivi ci sono e ci saranno sempre.








giovedì 4 agosto 2011

San Vito Aiutaci


Mentre andavo verso la città c'era un fila immensa,la gente fuori dalle macchine come se tutto fosse fermo da ore,ma la fila scorreva, grazie al mio motorino scavalcavo l'ingorgo.
Poi la causa della fila si presentò ai miei occhi,una chiazza fresca di sangue sull'asfalto,i vigili occupati a prendere misure e la gente innervosita dall'attesa.
Mentre mi lasciavo alle spalle l'ingorgo pensavo a tutte quelle persone,conoscenti o compaesani che hanno perso la vita sul quel pezzo di strada maledetto che ogni anno regala il suo bollettino di feriti,contusi e crepati.
Mi incazzavo mentre mettevo il motorino sul cavalletto all'arrivo perché sapevo che la soluzione era dietro a un muro che siamo costretti a seguire per arrivare a casa,che siamo costretti a sopportare nonostante il degrado che esso nasconde.
La rabbia poi viene dopo,quando vedi il morto o il suo sangue che secca sulla strada,quando vedi il dolore di parenti e amici,insomma,quando è troppo tardi per fare qualcosa.
Mi incazzo due volte a immaginare una strada parallela a un'altra,una piena di traffico e una in cui si fa fatica a vedere una macchina passare,esiste un senso in questa continua indifferenza?
La sofferenza nel vedere del sangue sull'asfalto mi ha fatto pensare alla lapide, nel cimitero del paese, di quel bambino morto di leucemia,mi ha fatto anche ricordare quell'amico che rischia di morire per la solita malattia,infine per lasciarmi con l'amaro in bocca mi ha messo davanti tutti quegli anziani morti di tumore.
Scusate l'orribile e contorta descrizione del mio lungo pensiero,ma sono collegamenti spontanei.
C'è qualcosa,ancora, che non funziona,c'è qualcosa che quel muro piano piano infila nella nostra vita,c'è qualcosa che direttamente o indirettamente condiziona la nostra ''fortuna''.
Non voglio divagare sulla solita questione morale,stavamo parlando di quel ragazzo,che nonostante,forse,la sua imprudenza ha perso la vita sotto quel muro ormai a pezzi.
Quanta gente dovrà ancora morire prima che i grandi capi dall'altra parte si accorgano di quello che sta succedendo.
Eppure avranno sentito il colpo di quella moto.
Non ritengo responsabile nessuno,ritengo colpevole invece l'immobilismo e l'indifferenza che avvolge la Marina Militare e le istituzioni,nessuno si accorge del cittadino che crepa.
Mi incazzo tre volte con chi ci dice di mettere via la speranza,di allentare la presa perchè il processo di cessione delle aree è lungo e tortuoso.
Quanto vale l'attesa?quanto vale invece la determinazione e la costanza'
Dicono che siamo voti,dicono che siamo miliardari,dicono che siamo ignoranti e fastidiosi.
Dicono tante cose.
Nessuno capisce però che i Murati Vivi non vogliono fare la fine dei topi,quelli che camminano e mangiano sul muro,quelli che vivono senza accorgersi del danno che subiscono.
Se quel ragazzo non seguiva il muro,se quel bambino non respirava morte o se quell'anziano moriva di vecchiaia non saremmo qua sputarvi in faccia la realtà.
È un po' come dire
Se mio nonno aveva l'elica era l'Andrea Doria


sabato 18 giugno 2011

Aspetta

Mi capitava di incontrare qualcuno che mi sussurrava all'orecchio di persone indignate per le parole scritte su questo blog,sui (presunti) attacchi alla moralità dello Stato e alla correttezza dei contenuti.
Non potendo rispondere a voce mi permetto e mi ripermetto di controbattere le accuse ingiuste e qualunquiste che sono uscite fuori dalle menti di alcune persone.
Questo blog è un sistema di comunicazione che permette all'associazione Murati Vivi di espellere un pò di malcontento e  speranza,lontana, di qualche ragazzo non più stupido e un pò incazzato.
Nessuno,qui,si è permesso di offendere le istituzioni,bensì' questo blog trascrive punti di vista diversi (e non sicuramente giusti) su questioni che riguardano il futuro e la vita, che ogni persona ha il diritto di proteggere.
Proteggiamo i nostri futuri figli,proteggiamo il paese,proteggiamo anche chi si definisce al di fuori della protesta.
Ciò che mi delude profondamente è accorgermi di gente che vede sempre le parole di chi protesta con antagonismo,come se chi suda per i propri diritti è un distruttore,uno pericoloso.
La nostra protesta parla di cose reali.
Quando parliamo di veleni,di degrado di uranio e di ethernit vogliamo solo narrarvi con serietà cose che esistono e che possono davvero incidere sulla salute e sulla serenità contenute nella vita di una persona.
Mi accorgo che oggi è molto comodo non fare niente,limitarsi a guardare qualcosa che non funziona,rimanere fermi e terrorizzati  davanti alla grandezza del problema.
Qui si parla di paesi condannati al degrado a colpa dello stato,troppo impegnato,che lascia in mano le decisioni a persone che continuano a non accorgersi del danno che provoca questo immobilismo istituzionale e sociale.
Con  un'affermazione del genere non minaccio i principi morali di un paese,come alcuni credono,bensi' segnalo un malfunzionamento che provoca conseguenze non trascurabili a carico dei cittadini.
Quindi non ci fermiamo alle solite cupe definizioni,per qualche secondo guardate davanti a casa vostra,fermatevi a pensare che poi questa protesta non è del tutto sbagliata e che non va confusa con il pensiero dei singoli soggetti che fomrano un gruppo ma,va percepita come un miglioramento e una salvaguardia della vita propria e delle future generazioni.
I Murati Vivi l'unica cosa che vogliono distruggere e quel cristo santo di muro. 
Vogliono distruggerlo per costruire qualcosa di concreto,quindi mettete da parte i discorsi inopportuni,scendete per strada e iniziate a fare casino per il vostro paese.

mercoledì 11 maggio 2011

Qualasiasi cosa.

Perché bisogna esserci?
Ultimamente è entrato un sommergibile in Arsenale che necessitava rifornimento di idrogeno,questa operazione è considerata molto pericolosa per l'alta infiammabilità dell'idrogeno liquido.
Non scenderò in questioni scientifiche,non ne ho la competenza,però posso dirvi che tale operazione richiede un perimetro di sicurezza che va dai 4Km ai 7Km,ossia,per la pericolosità dell'operazione ogni persona dovrà essere evacuata al di fuori del perimetro di sicurezza.
Un cantiere civile nel golfo rifiuta l'operazione di bunkeraggio vista la pericolosità delle operazioni e dove andrà il nostro sofisticato sommergibile a fare rifornimento?
Che domande...in Arsenale!
Con la convinzione che il muro possa salvare il mondo intero,i grandi capi,faranno entrare il sommergibile,evaqueranno le caserme e i civili nella zona e alle popolazioni a cento metri aldilà del muro non dirà niente.
Cristo salvi i non peccatori.
Questa non è la Bibbia.
E' la realtà.

Murati di fatto e murati di ricatto bisogna esserci perchè la questione del muro rimane un'offesa alle vostre vite alle vostre esperienze.
Bisogna esserci perchè chi sta gestendo la vostra vita e quella dei vostri figli continua a dimenticarsi di quel cazzo di muro,di quelle cazzo di zone putride e di tutti i loschi sotterfugi.
Allora per quale  motivo dobbiamo permettere questo?perchè dobbiamo impigrirci e guardare che insozzano la salute e la vita del paese o se minacciano con gli abbassa-bandiera e la ronda che controlla qualche povero sfigato che cammina sotto il muro.
Bisogna esserci perchè non è corretto verso i principi di una persona.
Una persona che ammira davanti a casa solo spazio inutilizzato,un muro,un autobus che passa,un radar che gira e un generatore che di notte non fa sconti.
Il paese è morto,è rimasta solo l'ombra.
Quindi  riempitevi di voglia e di rabbia verso tutto questo ricatto,impegnatevi e partecipate per rispetto verso la vostra dignità,sentitevi in diritto di rivendicare una possibilità migliore.
Bisogna esserci per impedire che qualcuno decida al posto vostro su qualche soluzione puzzolente.
Come l'ammiraglio che ci da il benvenuto distruggendo la speranza di liberarci di tutti i veleni che sono stati depositati in campo ferro.
Non vi sentite offesi?derubati?
Non è ora di mettere da parte le politiche di indifferenza e iniziarsi a preoccupare per cose più concrete come la vita di vostro figlio o la vostra tiroide?per il degrado a cui va incontro Marola?e infine per lo staccarsi, con il tempo,dall'identità che lega Marola al Mare?
Muovetevi,alzatevi,pensate,scrivete,create,aiutate,sognate.
Qualsiasi cosa.
Qualsiasi dimostrazione di sentirsi in dovere di aiutare Marola e i paesi limitrofi.

venerdì 1 aprile 2011

ammiraglic park


A Spezia c'è stato il cambio di ammiraglio. Non è chiaro perché si debba fare una cerimonia con tanto di spade e gesti goffi, sarà una qualche strana usanza. Se non ci stupiscono i riti tribali nelle foreste più sperdute, questo ci lascia un po' basiti perché va proprio a comporre quel quadro di forma ed esteriorità senza sostanza che al giorno d'oggi non è più sopportabile.
Nessuno pensava che col cambio della guardia giungesse un vento nuovo, di rinnovamento, di apertura: è cosa impossibile, finché gli ammiragli giungeranno direttamente dal giurassico.

Dobbiamo capire che si tratta di un mondo diverso, un mondo dove esistono ordini e non spiegazioni. Quindi se il capo di stato maggiore Branciforte ci dice che per la questione delle aree militari dismissibili c'è tempo, non ci dirà mai perché, come, quando, in che senso "c'è tempo". L'affermazione rimarrà così, tanto perentoria quanto inspiegata, basata chissà su cosa. "c'è tempo".
Un po' diverso per chi alla Spezia ci vive, con tutti i problemi che la presenza della marina militare, così com'è oggi, comporta.

Ma questa è un'altra cosa che dobbiamo capire: quello degli ammiragli è un mondo a parte, chiuso, deve essere molto difficile per loro concepire il loro universo in connessione con una realtà esterna... se per loro c'è tempo, c'è tempo. Punto. Dovrebbero valutare qualcosa all'infuori della marina? I cittadini, chi?

E come dobbiamo interpretare le affermazioni dell'ammiraglio Campregher che vuole che i rapporti tra città e marina migliorino sempre più e poi sostiene che la questione a campo in ferro si può risolvere con una bella colata di cemento?
Verrebbe da pensare: e hai proprio iniziato col piede giusto i rapporti con la città!

Ma dobbiamo capire, il cemento per certe generazioni è bello! E i rifiuti basta ignorarli, non vederli. È lo struzzo che ficca la testa sottoterra, è il vecchio trucco della polvere sotto il tappeto, che in salotto funziona alla grande. . Altroché bonifiche dispendiose. Niente esperti di ambiente, di inquinamento. Niente think tank che sviluppino soluzioni nuove, all'avanguardia. Perché spendere e pulire quando la scappatoia è a portata di betoniera? E cosa volete che sia una colata di cemento in questo golfo? Ce n'è già tanto! Se non si pensa mai ai cittadini, non si pensa neanche alla loro salute. E "ambiente" diventa una parola con altri significati, tipo "che bell'ambiente c'è al circolo ufficiali".

In questo loro mondo, tutto ha un suo senso... se non ci si pone domande.
Ed ecco l'ultimo punto che dobbiamo comprendere: oltre il muraglione invalicabile non si fanno domande. Non esistono. A che servirebbero se non esistono spiegazioni?

Solo così si può cercare di spiegare perché nel nostro golfo ci sono paesi strangolati dalla presenza miltare, violentati nella propria storia e privati di un futuro, perché intere aree che sarebbero ricchezza e sviluppo per il territorio sono lasciate in abbandono, perché edifici storici in mano alla marina stanno crollando a pezzi mentre gli stabilimenti balneari della marina sulle nostre coste sono curati e manutenuti.

Basterà introdurre in questa mentalità desueta i rivoluzionari concetti di "spiegazione" "coscienza dell'altro" e "domanda" o dovremo attendere invece che il cambio di ammiraglio, il cambio generazionale ai vertici della marina? Vedremo, l'anno che verrà. Visto che il nuovo acquisto andrà già in pensione. Un anno non basta a risolvere i problemi, ma forse per peggiorarli è più che sufficiente.

E.A.

martedì 1 febbraio 2011

La grande Abbuffata

La grande abbuffata.è un titolo,un titolo che da noia,disturba,fa pensare al grasso che cola dal maiale,fa pensare alla tavola imbandita,sporca,piena di pezzi di pane sparsi qua e la,la grande abbuffata è una grande abbuffata.
Ci troviamo ogni volta qui a discutere,a espellere la malinconia dettata da qualche articolo un pò vero e un pò falso,malinconia dettata dai grandi imprenditori che decidono,studiano e sperimentano il nuovo futuro all'interno dell'arsenale,un futuro fatto e strafatto di società,di aziende e di personaggi oscuri,di progetti che ogni giorno cambiano e che ogni settimana scompaiono.
L'arsenale è il campo di battaglia,attuale,tra la popolazione cosparsa di scuse e gli imprenditori,ricolmi,di soluzioni,di distretti tecnologici,di collaborazioni fittizie e infine di discorsi,ma realmente parlando dove stiamo andando?che futuro dovrà guardare il cittadino?
Andiamo per ordine,analizziamo un recente articolo in cui l'ammiraglio San Paoli discute in maniera minimale la questione dei Marolini,dove parla,con orgoglio,dello spazio concesso alla popolazione per ormeggiare le barche da diporto.
Caro ammiraglio,noi le voliamo bene,nessuno ha mai detto che lei è un ospite sgradito,anzi,a noi ci pare che quelli sgraditi sono i veri abitanti del territorio,quelli che hanno due occhi due braccia e dei polmoni,quelli che con modestia la ringraziano del pseudo porticciolo,anche se sono senza barca,quelli che alla notte devono mettersi i tappi nelle orecchie per i generatori delle navi,insomma gli unici che avrebbero il diritto di dire ''noi non siamo ospiti''.
San Paoli noi le voliamo bene anche quando afferma che dentro all'arsenale lavorano 6300 persone,spero solo che non ha definito essenziali per la produttività della base anche gli alberi,gli uccellini e i ghigioni.
Da quando i murati vivi hanno dato fastidio le aree davanti a Marola sono diventate utilizzatissime (all'apparenza),luci nei magazzini,macchine parcheggiate,materiale che si muove di qua e di là,insomma il sistema ''diamoci da fare altrimenti facciamo una figuraccia''è stato avviato.
Ricordiamo anche che l'ammiraglio afferma che non ci sono mai stati problemi all'interno della base a riguardo l'accesso dei cittadini di Marola......a parte le volte che qualcuno è rimasto chiuso dentro?ed è dovuto uscire dalla porta principale in piazza chiodo?...a parte le volte che la chiusura del cancello è stata anticipata?a parte le volte che si realizza nel nostro minuscolo cervello che lo spazio a mare da lei citato non è la soluzione ai problemi dei marolini,ossia i veri proprietari?a parte tutto,è vero,a questi punti poteva anche affermare che ogni guardia regala 100 euro alle persone che entrano,a parte tutto...
L'altro argomento,che mi preme affrontare è al questione POLO TECNOLOGICO, mi fa paura questa parola,sembra quasi che da domani dart fener di guerre stellari viene ad aggiustare l'incrociatore intergalattico a spezia,non mi fa paura per dart fener,c'è di peggio,piuttosto mi preoccupa sapere quali saranno le aziende dalle sigle bellissime che entreranno a far parte di questo progetto,tutte legate da un filo di lana,tutte in accordo per prendersi il pezzo che gli spetta,tutte in attesa che mamma AP le incolli,tutte pronte a costruire materiali ultra tecnologici...ma poi,...tirando le somme....chi ci guadagna realmente a ristrutturare l'incrociatore di dart fener?il cittadino o i grandi capi dalla faccia serena?
Basta fare un pò di ricerche e appurare che,sotto,si sta muovendo il finimondo,aziende su aziende mezze militari e civili,scambi tra personaggi ''amici'',poltrone ,favori e chi più ne ha più ne metta,di soldi e di interessi,si intende.
Leggendo qua e là vengono fuori miliardi di dubbi su chi gestisce la questione,dubbi sulle istituzioni che sembrano far parte della setta,sui partiti che ci applaudono e chiedono il numero delle firme che abbiamo raccolto e infine sui sindacati che non rispettano e non valutano le richieste dei cittadini.
Siamo delusi,noi ragazzi,siamo delusi dai troppi cambiamenti di fronte,dalle sconfitte morali nel vedere la poca considerazione dei giornali cartcei,che non scrivono,non puliscono la realtà  e non si impegnano per dare l'opportunità al cittadino di essere informato sulle cose vere,non su quello che vogliono sia vero.
I murati Vivi sono vivi grazie alla gente che li ascolta,grazie alle associazioni che li sprona e grazie a loro stessi perchè la voglia di continuare è tanta,non abbiamo bisogno che i quotidiani scrivano articoli bellissimi,seri, pieni di informazioni e statistiche,dati su dati,no,noi abbiamo constatato che i giornali da ''Bar'' non sono indipendenti e a loro dei cittadini non gli frega niente.
Loro hanno Paura.
Non divaghiamo,parliamo ancora dello Zio Dart e del suo bellissimo incrociatore intergalattico,del polo tecnologico che sembra la soluzione finale al problema della fame nel mondo,parliamone,spiegateci invece cosa vuol dire,da chi è formato il polo tecnologico e cosa ancora più importante il cittadino cosa ci guadagna?altra rumenta?altri Radar?altri sistemi di difesa spaziale integrata?altri Muri?
Da queste domande può sembrare che al cittadino,o meglio, ai murati vivi non gli va bene niente,lui vuole il parco,vuole il ponticello con la pianta rampicante e il vecchietto che pesca.....non è cosi'....noi non siamo piccoli ometti che criticano tutto,anzi, abbiamo la certezza di poter consigliare,tramite la partecipazione delle persone, attività più utili al cittadino e meno redditizie per i singoli,per le aziende umma umma e per gli amici del quartiere.
Voglio anche ricordare che nessuno parla più di ambiente,di responsabilità e di bonifiche,tutti sono occupati a scrivere delle bellissime prospettive di sviluppo...se cosi' si può chiamare,dei posti di lavoro che verrano creati e dell'importanza a livello estero dei prodotti ultra tecnolgici che verranno sfornati....cosa c'è di assurdo?
L'assurdità sta nel vedere l'ottima fattura di un oggetto costruito nell'arsenale e utilizzato su plutone...funziona benissimo laggiù....anche se nella zona dove è stato prodotto la vita puzza un pò acqua salmastra,puzza un pò di sconfitta sociale,puzza un pò di egoismi,di arsenico,di amianto e di marcio,speriamo che almeno dart feder sia stato ospitato in qualche albergo di ultra lusso senza fargli vedere le cose brutte,le cose raffazzonate,lo porteranno alle 5 terre o  a Portovenere usando il trucchetto che si usa anche con il turista....''non vedi come è bello il nostro territorio?''.
La gente,le persone,i soggetti,i brutti i belli,gli alti i bassi chiunque deve iniziare a chiedersi di molte cose,deve lasciare andare la convinzione che tutto è perduto,che tutto viene deciso senza chiedere niente a nessuno.qui non esiste politica o partiti si tratta del futuro dei vostri bambini che magari andranno a lavorare nel polo tecnologico,non c'è dubbio,ma chi si occuperà invece della loro tristezza?chi si occuperà della loro salute?
Buttateci un pò di buon cuore sulla questione e non fatevi fregare la vita da qualche compromesso,niente vale più della felicità di una persona,nemmeno un posto di lavoro sotto casa.
Non voglio sembrare prolisso ma visto che la gente viene disinformata bisogna dare anche la possibilità di guardare bene il pacco regalo,se fa un ticchettio strano non è un buon segno.....i murati vivi e questo umile blog è il biglietto appoggiato tra il nastro rosso e la carta da regalo,sopra c'è scritto chi ha fatto il pacco e cosa contiene,quindi,prima di aprirlo leggetelo,rischiate di scartare l'ultimo regalo....benomale che lassù c'è San Paoli,il nostro ammiraglio preferito.

P.S. Noi vogliamo bene a tutti,anche quelli che ci parlano da genitori,che si meravigliano nel vedere un movimento di giovani andare avanti per poi fare di tutto per accontentarci e farci stare zitti,anche a quelli che non ci vogliono bene perchè siamo fastidiosi alle loro faccende.

NOI NON SIAMO OSPITI,SIAMO I MURATI VIVI E SIAMO MURATI VIVI.


A.M.

sabato 8 gennaio 2011

I giochi di palazzo

Capita certe volte che la città diventa un paese,la gente mormora,parla ciarla e vengono fuori assurde vicende farcite di infinita fantasia.
Bene,ottimo,bellissimo,ma queste storie non interessano ai murati vivi,noi siamo piuttosto preoccupati per i densi intrighi di palazzo che si attorcigliano tra gli uffici del regno.
La nostra preoccupazione nasce,principalmente,dall'immediato cambio di fronte dell'ammiraglio,che prima diceva di mettere le guardiole armate di mitraglia e poi,dopo un incontro qualsiasi,ha deciso di correre ai compromessi,perchè?
Le domande che come al solito ci poniamo crescono tra dubbi pericolosi  e segreti ricoperti da una cialda croccante e caramellosa di favori o  per meglio definirli,scambi,c'è qualcosa, sotto c'è puzza di marcio.
Sarà la nostra fantasia,oppure no,sarebbe brutto alzarci un giorno e vedere che la Marina,di punto in bianco,lascia le aree davanti ai nostri occhi per fare spazio a qualche golosa opportunità di speculazione o di sfruttamento.
L'unico appello che possiamo gridare con voce murata è la necessità di trasparenza nei confronti dei cittadini ed è un diritto del cittadino stesso renderlo partecipe alle decisioni che le istituzioni e i privati intendono intraprendere nelle zone in questione.
Abbiamo già ripetuto tante volte la nostra disponibilità nel trovare compromessi ragionevoli,con questo intendiamo sottolineare che non devono esistere interessi personali  o strettamente economici,prima di tutto ci sono questioni più importanti quali la salute,l'ambiente e uno sviluppo razionale,senza cadere nei tranelli del castello.
Liberare le zone a terra ma mantenere il mare off-limits è come se il pasticcere iniziasse a fare i cannoli senza la crema spiegandovi ,con benevolenza, che il ripieno ha preferito tenerselo per sé,ora scusate il confronto,ma ha senso tale affermazione?che compromesso sarà mai?Noi vi diamo il terreno (da bonificare) , però continuiamo a essere padroni dello specchio acqueo che vi è di fronte perchè è di importanza strategica.
La nostra battaglia riguarda sopratutto il mare,riguarda la possibilità di toccarlo e guardarlo,pescare i granchietti carini con sette occhi,sedersi su una panchina a un metro dall'acqua,parlare,discutere e crescere senza obblighi e recinzioni che ci privano di qualsiasi contatto,con lui,con quella cosa cosi' importante che voi avete utilizzato per ''parcheggiare'' le vostre infinite navi da sbarco o le vostre bellissime fregate dal colore deprimente.
Non basta ricordare alla gente mortale che quel mare è stato infettato,sfruttato e distrutto da queste vostre politiche di occupazione non necessaria e non è un pensiero da pacifisti frichettoni fuma spinelli della domenica,noi rivendichiamo ciò che avete distrutto perchè,sicuramente,potremmo dimostrare molto più rispetto di quel famoso mare che la Marina da millenni solca e definisce sacro.
Non si vuole accusare nessuno in particolare ma,la realtà è nitida,le responsabilità un pò meno e quando alla mattina vi guardate allo specchio non vi sentite un briciolo responsabili di tante nefandezze che avete coperto?La Marina Militare non dovrebbe impegnarsi e quantomeno buttare dei soldi nel ripulire il campo ferro o nello smontare i fantaquintali di enternit che avete sparsi per l'arsenale?Utopie.
Bene,tutto questo discorso per esortarvi dal gioco delle tre carte,dove c'è quello che dà le carte e dove c'è il compare che fa finta di vincere continuamente,tutti e due in attesa del passante che si fa svuotare il portafoglio,i murati vivi non vogliono essere presi in giro perchè la loro protesta non riguarda qualcosa di poco importante,qui c'è in gioco un mucchio di sentimento,per il mare e per la gente che vi abita vicino.

A.M.