mercoledì 13 febbraio 2013

Quel che La Nazione non pubblica

Due domenica fa, un articolo su La Nazione riportava le dichiarazioni dell'on. Andrea Orlando sulla questione aree militari. Neanche una parola sui problemi che i Murati Vivi evidenziano da due anni. E che sembravano interessare tanto l'onorevole.

Così abbiamo scritto alla Nazione (immagine qui a fianco)
E siamo stati pubblicati.

Orlando, in breve tempo, risponde. (foto sotto)

Su certi argomenti e insinuazioni della sua risposta abbiamo un po' di cose da dire. Riscriviamo subito (8 febbraio) alla Nazione.

Ma... i nostri, di argomenti, non troveranno spazio sul giornale, a cui va il nostro ringraziamento per il silenzio che è risucito ad attribuirci, qualunque sia il motivo, sulle sue pagine. 

Ecco la nostra risposta "persa". La pubblichiamo sul blog, con la preghiera ai lettori di diffonderla: sarebbe bello farla arrivare sì all'onorevole, ma rendendola leggibile tutti, come se fosse stata pubblicata su un quotidiano!
---"L'associazione “Murati Vivi” nasce dall'esigenza di veder rappresentate le aspirazioni dei cittadini ad un paesaggio di qualità, che produca lavoro e benessere, e di veder tutelati i propri diritti di salute e partecipazione all'organizzazione politica, economica e sociale del territorio. Il movimento, nato dall'impegno di giovani e giovanissimi, si basa su una grande propositività ed il costante invito al confronto.

Proprio in quest'ottica richiedere chiarezza ai rappresentanti politici, come fatto con l'On. Orlando, risulta doveroso. Riteniamo che ricondurre ciò a veicolo d’espressione di “logiche polemiche di parte” sia invece un atto sbrigativo e superficiale. 
In questo senso,l'attività di stimolo è sempre stata volta al confronto positivo con la cittadinanza, l'Amministrazione e la Marina. Un'attività che, nel corso dei due anni di vita dell'Associazione, ha raccolto molti consensi e più di 5000 firme, destando interesse anche al di fuori dello spezzino. Ricordiamo tra le molte iniziative intraprese, la recente promozione di un concorso internazionale di idee “Arsenale 2062” insieme all'associazione fiorentina We Next, cui hanno partecipato ragazzi da tutto il mondo con i loro progetti, di cui a breve vedremo la pubblicazione con la proclamazione dei vincitori.

Dovremmo essere visti perciò come una risorsa e non come una spina nel fianco, specialmente da politici giovani come l’On. Andrea Orlando, al quale rinnoviamo l'invito al confronto e a non cristallizzare la propria posizione sulle suggestioni contenute nel suo “piano del 2007”. Conosciamo infatti il progetto cui si riferisce l'onorevole e sottolineiamo quanto esso, coi suoi 5 anni di vita, già senta il peso del tempo e soprattutto la mancanza di partecipazione dei cittadini nel formularlo, un elemento ormai irrinunciabile per qualsiasi proposta che si possa definire moderna e democratica, come già evidenziò la discussione nata a Cadimare durante la presentazione. La nostra richiesta è una maggiore trasparenza e nuove politiche di integrazione delle aspirazioni e delle esigenze dei cittadini, per evitare le “impasse” generate immancabilmente dallo scontro tra amministrazione, associazioni e comitati troppo spesso tenuti al margine del dibattito sul futuro della città.

Quanto all'accusa mossa dall'onorevole, equivocando a piacere le nostre parole, ribadiamo che un'associazione come la nostra, non può che essere centrata sul rispetto assoluto della persona, della salute e del lavoro. Sempre. In più le persone che lavorano in arsenale, che Orlando ci accusa di non rispettare, sono parenti, genitori e amici per tantissimi Murati Vivi e hanno il nostro rispetto e la nostra attenzione ogni giorno, non solo in campagna elettorale."---

sabato 9 febbraio 2013

Marola,procediamo verso la scomparsa.

In risposta alle parole del sindaco rilasciate alla redazione di città della Spezia.
Potete trovare l'articolo di riferimento QUI


In tempo di campagna elettorale nazionale va di moda che anche i politici locali millantino successi. Non fanno eccezione le recenti dichiarazioni sull' “accademia del mare” rilasciate dal Sindaco della Spezia.
Riteniamo però inaccettabile che, parlando di progetti per le aree militari spezzine, si salti a pie' pari la grave situazione di Marola. Vediamo grande sfoggio di attenzione per aziende, poli tecnologici e universitari, ma poche parole per i borghi schiacciati dal muro dell'arsenale. Così poche, frettolose e vuote da risultare imbarazzanti.
I Marolini sono stati tralasciati: è un dato di fatto. Se così non fosse il primo cittadino sarebbe stato in grado di articolare almeno due, tre frasi al riguardo.
Dall'iniziale sostegno si è passati alla totale assenza di appoggio da parte del Comune per la proposta e la "battaglia" dei Murati Vivi. È bene dirlo chiaramente.
Un'evoluzione e un'apertura sulla caserma Duca degli Abruzzi e sull'ospedale militare sono certo positive, per quanto ancora solo a parole. Ma rimane il fatto che è la liberazione del fronte mare ad essere centrale per il futuro della città. Non puntare alla restituzione del litorale è continuare ad adattarsi nel recinto in cui ci rinchiude la Marina Militare.
In più, evitare l'argomento centrale del problema aree militari, mentre si propagandando successi sul tema, è tradire le aspettative e le richieste dei cittadini, in modo, tra l'altro, grossolano.
Da due anni i Murati Vivi propongono una restituzione di zone militari che darebbe alla Spezia e al golfo intero un ulteriore e nuovo canale di sviluppo, dove il mare e la città siano diretti protagonisti. E il tutto senza consumo di territorio o di mare, senza perdere un solo posto di lavoro in arsenale, senza intaccare le "attività" della Marina. Poche occasioni di sviluppo hanno caratteristiche così positive. Sarebbe un successo eccezionale per tutti, ma evidentemente un simile progetto non è nell'agenda degli attuali vertici politici e militari alla Spezia. Per disinteresse verso i cittadini o per incapacità.
Speriamo di non dover attendere anche un Comune e una Marina Militare eccezionali per essere davvero ascoltati, dato che basterebbero istituzioni nella norma, che fanno il loro dovere.
Murati Vivi