La verità ha una definizione difficile,sopratutto se è scomoda e marcia.
Partendo da questo aforisma scontato vorrei trasmettere l'impossibile, la sensazione di rabbia e delusione che continua vagare ovunque tra il muro bellicoso e cancelli di ferro.
Delusione per tutte quelle persone,in quel paese,che non hanno coraggio e determinazione per parlare con una sincerità inattaccabile per difendere chi è morto e chi morirà.
Non vedo il coraggio di una comunità,necessario per essere rispettati e considerati, non come borgata che vince il palio,ma come cittadini di Marola, quel maledetto posto sulla strada ,censurato dal muro e sconosciuto al passante.
Senza togliere niente all' euforia per una gara remiera,ultimo contatto con il mare ultimo diritto a vivere il mare.
Dove si dissipano invece il resto dei disagi che il muro e la Marina Militare regalano per il resto dei 364 giorni dell'anno?
La risposta è rischiosa perchè le responsabilità,forse, non riguardano solo i gestori ma anche i gestiti.
La risposta è nel silenzio che una popolazione si porta sopra alle spalle convinta di essere protetta e sicura in attesa del grande favore.
Spesso mi sono chiesto la motivazione del perchè gli abitanti di Marola non recepiscono il problema in maniera profonda e devastante.
Perchè nessuno parla del campo in ferro con polemica e insistenza, perchè nessuno esamina indignato tutta questa situazione?
Ancora silenzio tra i tetti di amianto e le operazioni sospette, sembra quasi che a nessuno importi abbastanza del destino delle generazioni future e tantomeno della vita che un paese come Marola deve ritrovare per non diventare freddo e metropolitano come qualche quartiere rinchiuso dal porto.
Anche la dignità si intravede e scompare, dignità che dovrebbe rifiutare qualsiasi palio e protestare con costanza per ricordare a tutti che Marola ha subito e subisce ancora l'ombra del muro.
La verità a questo punto rimane nelle mani delle persone che trovano l'animo per coltivare scelte e posizioni che possano davvero trasmettere l'insofferenza del paese,senza se e senza ma, a costo di rinunciare a tante cose.
Credere con ardore per questa protesta significa aiutare Marola a sopravvivere.
Questa dovrebbe essere la ragion di vita di ogni Marolino.
venerdì 9 agosto 2013
giovedì 1 agosto 2013
All'osso
Breve commedia in tre atti (per ora), ambientata alla Spezia. Basata su una storia vera.
Prologo: i Murati Vivi sono costretti a vivere senza mare, schiacciati dal muro dell'Ente Murante che gestisce la costa per scopi, in teoria, militari.
Atto I - L'inizio
Murati Vivi - Qui le
uniche attività militari sono l'abbandono e la balneazione, dovete
restituire agli spezzini i loro luoghi. per primi quelli che riaprano
la città sul mare per consentirci di vivere meglio.
Ente Murante - versione
1- Impossibile! le aree sono strategiche, abbiamo grandi
progetti. Possiamo darvi la rumenta a Campo in Ferro.
Atto II - Il secondo tempo
MV - Qui le uniche
attività militari sono l'abbandono e la balneazione, dovete
restituire agli spezzini i loro luoghi. per primi quelli che riaprano
la città sul mare per consentirci di vivere meglio.
EM - verisone 2 - In
effetti alcune aree possono essere dismesse, ma non il bagno
ufficiali, intanto possiamo darvi la rumenta a Campo in Ferro, anche
domani. Parliamone. Poi c'è MArDiChi coi tetti in amianto, un altro
paio di aree disastrate e l'ex polveriera di Vallegrande che nessuno
sa cosa poterci fare. L'ospedale e la caserma Duca degli Abruzzi, un
pochino di campo Montagna.
MV - Bene la caserma e
l'ospedale, ma il punto è il mare. Non c'è possibilità di sviluppo
senza accesso al mare sono quelle le aree cruciali per la città.
EM - Si può parlare
di un progetto di graduale restituzione e apertura di quelle aree in
un arco di tempo a medio e lungo termine, ma prima di tutto la rumenta a Campo in Ferro.
Campo in Ferro - teli di protezione dalla pioggia. Ma sotto c'è una risorgiva. |
MV - Necessariamente
si dovrà procedere coinvolgendo la popolazione, non esiste altra
soluzione se non la restituzione delle aree a ridosso del mare e al
paese di Marola. A Campo in Ferro serve una bonifica.
EM - Se ne può
parlare
Atto III - Ultimamente
EM - Nelle aree
adiacenti a Marola verranno dislocati reparti subacquei e di fronte
si costruirà un capannone, nessun piano di restituzione a medio o
lungo termine, anzi. Coinvolgimento della popolazione: zero.
Assunzione di reponsabilità di fronte alle esigenze degli abitanti:
zero. È che dobbiamo stare larghi nelle nostre aree, anche se voi state messi come le galline d'allevamento. Disponibile subito la rumenta, al
limite un po' di spazio vicino alla rumenta. Non vi diciamo quanto,
si creda pure che ci stiamo pensando intensamente ma vedrete che sarà
al massimo, se va bene, come la proposta dell'Autorità Portuale di
due anni fa, anche se fingiamo di non saperlo.
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