mercoledì 5 febbraio 2014

Il golfo dei veleni (Sondra Coggio-Cut Up Ed.)



Penso sia  naturale avere invidia delle grandi città quando si è ragazzini, soprattutto se si proviene da una piccola città come Spezia.
Artisticamente non c’è paragone con Firenze, Roma e praticamente tutti i capoluoghi di provincia italiani. Poi c’è lo sport, diviso tra Milano e Torino. Ed infine la cultura con Venezia e Genova.
Sì, l’elenco è abbastanza lacunoso.
Da adolescente partecipavo alla rubrica di recensione di libri della scuola.
Quali libri recensivo? Tutti i libri, senza distinzione, che ogni libro, anche il più stupido, ha una propria dignità.
Ora, che l’adolescenza è passata da un po’ di tempo, i libri li scelgo con cura, facendo molte distinzioni. Certe volte li trovo in situazioni e luoghi  diversi dalla classica libreria.
Esattamente come è capitato qualche tempo fa, al Dialma Ruggero, in occasione di un concerto molto carino.

In questo libro si racconta la storia di Natale De Grazia, ufficiale della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, ucciso mentre indagava sul sistema dei traffici di rifiuti tossici in Italia.
Leggendo il libro si viene a scoprire che Spezia è stato (e probabilmente è ancora) uno degli svincoli principali dello smercio illegale dei rifiuti provenienti dalle più disparate realtà (principalmente industrie, ma anche altre sostanze inquinanti provenienti da altri paesi) ed indirizzati verso i paesi africani.
Molto spesso, però, i rifiuti vengono affondati nel Mediterraneo insieme al contenitore metallico che li trasporta: navi, le definisce il vocabolario; carrette, l’opinione pubblica, ovvero navi che risultano trovarsi in condizioni fatiscenti ed approntate per l’occasione.
La giornalista, dati alla mano provenienti dalle indagini e dai rapporti di varie Procure, racconta di come, in questo scandalo tutto italiano, vadano ad intrecciarsi gli interessi di imprenditori senza scrupoli e privi di etica e dei soliti delinquenti delle varie famiglie criminali italiane.
Spezia è diventata improvvisamente il centro di uno scandalo di livello internazionale.

Dovrei esserne contento perché finalmente ha trovato un posto tra gli avvenimenti socio-politici che contano. Invece non lo sono, per ovvie ragioni.
È come se avessero disilluso l’adolescente che ero un tempo.
Ed hanno ammazzato un uomo, anzi, un Uomo, con l’iniziale maiuscola.
Perché le capitanerie di porto, le marine, le forze armate in genere avrebbero bisogno di uomini così, ligi al dovere ma, in modo particolare, agli ideali di giustizia ed onestà.
Spezia gli ha attribuito la cittadinanza onoraria.
Magra consolazione, anche se dovuta.
Noi possiamo solo augurarci che le future generazioni di ufficiali prendano spunto dalla storia del De Grazia, perché a Spezia ce ne sarebbe un gran bisogno.
Non posso che concludere con una citazione proveniente da uno di quei libri letti da adolescente, direttamente da Brecht"Sventurata la terra che ha bisogno di eroi"

Un saluto alla famiglia De Grazia ed  un grazie a Sondra Coggio.

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