Il manifesto degli studenti |
Gli studenti di Ingegneria nautica alla
Spezia si stanno movimentando: vogliono impedire che il loro corso
venga chiuso, perché qui da noi ci sono tutte le potenzialità per
valorizzare espandere ed evolvere uno studio universitario che già
ora risulta di livello internazionale. Perché è un assurdo far
crescere qui una realtà così positiva per farla approdare via da Spezia
in strutture meno avanzate e meno collegate a sbocchi lavorativi.
Una questione che riguarda anche le
zone militari: da tempo la caserma Duca degli Abruzzi è stata
individuata come il luogo adatto per una migliore sede universitaria. E sotto
elezioni, sui giornali si leggeva della creazione di un'Accademia del
Mare: oltre un'ala della caserma, alcuni spazi dell'arsenale si
sarebbero aperti per offrire laboratori agli studenti.
Ottimo, anche perché è un
perfetto punto d'incontro: i giovani sono il futuro e in questa città
il futuro è oltre i muri militari. In un colpo solo - due passi
avanti (dei molti da fare), alla faccia dell'immobile scenario che
perdura da decenni, mentre il resto del mondo corre.
Basti pensare all'effetto ricostituente
per il centro cittadino di una caserma vuota riconvertita a sede
universitaria. Ma tutto questo ora rischia di sfumare.
L'ala transennata della caserma Duca degli Abruzzi: cade a pezzi. |
Una certa politica in confusione, che
voleva trattenere a forza la portaerei Cavour per il suo solo
equipaggio base (450 persone), oggi assiste inerte all'eventuale fine
di Ingegneria nautica frequentata da più di 700 studenti. E, tanto
per farci un'idea delle proporzioni, l'arsenale dà lavoro a circa
800 persone.
A Spezia i processi evolutivi si
arenano, come per pessima tradizione. E gli unici che possono
cambiare la tendenza sono gli spezzini, oggi, al fianco di studenti
che arrivano qui anche da ogni parte d'Italia e del mondo.
Da troppo
tempo siamo abituati a pensare che “ghe penseà quarcün”, che
“o faà quarcün autro”, ma la realtà è che non ci penserà e
non lo farà nessun altro, se non noi cittadini.
Ognuno la sua (relativamente)
piccola parte.
Giovedì alle 10.00 in piazza Brin:
manifestazione per salvare l'università alla Spezia, ma, a ben
vedere, per salvare tutta la città.
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