Lo spazio a mare alla
Spezia è finito da anni. La dimostrazione è nell'idea stessa di
porto mirabello: per costruirlo si è dovuto interrare il mare, quasi
un'isola artificiale. Perché non si trovava costa, molo, riva dove
poter fare un porticciolo. E in realtà il nostro golfo è pieno di
banchine, moli e rive vuote. Ma sono in uso alla marina militare...
"in uso" è una parola grossa, l'attività più intensa è
stata scaricare rifiuti speciali a Campo in Ferro.
Così il porto mirabello è
sorto sostituendosi al mare, con lavori lunghi e costosissimi, tra lo
pseudo-arsenale e il circolo ufficiali. Ma non è una posizione
comoda, arrivarci tra il muro dell'arsenale da un lato e il recinto
del circolo dall'altro è claustrofobico e la puzza di fogna dà il
colpo di grazia.
Situazione assurda: una
città di mare che per tentare di viverlo deve interrarlo. E anche
una volta che si arriva a questa scelta estrema, sostanzialmente
autolesionista, le zone militari continuano a stare in mezzo,
frammentando e allungando i percorsi verso il mare, rendendoli
scomodi e orrendi.
Presto ne avremo il
sintomo più evidente: un ponte. I ponti servono a superare gli
ostacoli. Altrove si devono passare fiumi, burroni. Da noi si devono
superare i militari. Il loro ostinato posizionamento sul mare è
l'ostacolo per Spezia, il burrone da saltare.
Si è arrivati anche a
questo. Spendere e spandere, far ponti quando è molto più semplice
rivedere la disposizione delle zone militari. Ma i gallonati non
vogliono spostarsi, lì ci stanno bene, loro il mare ce l'hanno,
preso togliendo costa a tutti per 'ragion di stato'. Motivi
'superiori'. Infatti il ponte è stato pensato per non ledere in
alcun modo l'attività strategica che lì impegna le menti con le
stellette: le barche a vela del circolo. Senza trascurare l'attività
mangereccia: una delle migliori della "realtà" militare
italiana. È per questi irrinunciabili compiti in difesa della
Patria, a spese del contribuente, che si dovranno spendere altri
cinque milioni per il ponte. Costosetti questi ufficiali.
Così mentre l'ammiraglio
Toscano dichiara alla stampa che c'è un nuovo patto tra città e
marina, noi vediamo mettere in piedi il monumento all'incompatibilità
e al contrasto che la marina militare vuole con Spezia, la città
raggiungerà il mare interrato facendo i salti mortali: un simbolo
del menefreghismo verso i cittadini e dell'imposizione di una
presenza militare non giustificata dai fatti, attaccata
all'accaparramento di costa a danno degli abitanti e cieca al
cambiare dei tempi.
Sarà una bella
testimonianza, tangibile e ben visibile di questa pessima mentalità.
Un vero e proprio monumento che illustrerà la storia recente della
presenza della marina militare alla Spezia. A imperitura vergogna.
Nessun commento:
Posta un commento