lunedì 10 marzo 2014

Ci riguarda: vogliamo sapere


Comunicato inviato ieri alla stampa locale, in risposta alle dichiarazione del sindaco della Spezia, Massimo Federici.
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Le dichiarazioni rese dal sindaco lasciano tutti noi molto perplessi ed ancora più timorosi, poiché di fronte ad un trasporto di plutonio in mezzo alle case, una frase del tipo "dovete stare tranquilli" risulta tremendamente inquietante.


Siamo spaventati dalla leggerezza con cui siamo stati privati del diritto di proteggerci nel migliore dei modi, ad esempio dandoci la possibilità di allontanarci: un livello di sicurezza totale, che nessuna tecnologia e nessun personale addestrato potrà mai garantire. 
Chiediamo che le procedure di simili trasporti siano ben divulgate a tutta la cittadinanza e che soprattutto siano chiari i rischi e le conseguenze di un incidente

Il richiamo a tutte le emergenze ambientali sul territorio del nostro golfo non può essere additato come il tentativo poco serio di fare di tutta l’erba un fascio, quando è espressione di grande timore e segnale di profonda sfiducia nei confronti della politica di gestione del territorio.
E’ necessaria un’attenta fase di informazione, responsabilizzazione e ascolto dei cittadini, non il silenzio e l’esclusione di questi.

Poco importa poi come "altre democrazie" trattano il nucleare. Ma poi quali? La Francia che metteva bombe sulle navi di Greenpeace? Gli Stati Uniti che hanno contaminato intere riserve dei nativi con esperimenti e scorie? La Gran Bretagna che provava le bombe nei territori aborigeni? Israele che sperimentava ordigni insieme al Sudafrica dell'apartheid? Lasciamo al Sindaco la scelta del modello "nuclear-democratico" fatto di soprusi che vorrebbe importare alla Spezia.

Vogliamo che il piano d'emergenza stilato dalla Prefettura sia reso pubblico nei minimi dettagli, Spezia ha già vissuto l'esperienza del piano d'emergenza nucleare della Marina Militare, segreto e del tutto insufficiente a gestirne una.

Inoltre chiediamo le dimissioni del Sindaco, in quanto affermare che la segretezza sia un valore democratico atto a garantire la sicurezza e, immediatamente dopo dire che mi preme poi sottolineare che non siamo negli anni settanta e ottanta, quando presenze nucleari, ma di tipo bellico, pare interessassero frequentemente per lunghi periodi il nostro golfo nel silenzio di tutti, autorità comprese” è un chiaro sintomo di totale mancanza di crediblità.
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