Comunicato inviato ieri alla stampa locale, in risposta alle dichiarazione del sindaco della Spezia, Massimo Federici.
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Le
dichiarazioni rese dal sindaco lasciano tutti noi molto perplessi ed ancora più
timorosi, poiché di fronte ad un trasporto di plutonio in mezzo alle case, una
frase del tipo "dovete stare tranquilli" risulta tremendamente
inquietante.
Siamo
spaventati dalla leggerezza con cui siamo stati privati del diritto di
proteggerci nel migliore dei modi, ad esempio dandoci la possibilità di
allontanarci: un livello di sicurezza totale, che nessuna tecnologia e nessun
personale addestrato potrà mai garantire.
Chiediamo che le procedure di simili trasporti
siano ben divulgate a tutta la cittadinanza e che soprattutto siano chiari i
rischi e le conseguenze di un incidente.
Il richiamo a tutte le emergenze
ambientali sul territorio del nostro golfo non può essere additato come il
tentativo poco serio di fare di tutta l’erba un fascio, quando è espressione di
grande timore e segnale di profonda sfiducia nei confronti della politica di
gestione del territorio.
E’ necessaria un’attenta fase di informazione,
responsabilizzazione e ascolto dei cittadini, non il silenzio e l’esclusione di
questi.
Poco
importa poi come "altre democrazie" trattano il nucleare. Ma poi
quali? La Francia
che metteva bombe sulle navi di Greenpeace? Gli Stati Uniti che hanno
contaminato intere riserve dei nativi con esperimenti e scorie? La Gran Bretagna che
provava le bombe nei territori aborigeni? Israele che sperimentava ordigni
insieme al Sudafrica dell'apartheid? Lasciamo al Sindaco la scelta del modello
"nuclear-democratico" fatto di soprusi che vorrebbe importare alla
Spezia.
Vogliamo
che il piano d'emergenza stilato dalla Prefettura sia reso pubblico nei minimi
dettagli, Spezia ha già vissuto l'esperienza del piano d'emergenza nucleare
della Marina Militare, segreto e del tutto insufficiente a gestirne una.
Inoltre
chiediamo le dimissioni del Sindaco, in quanto affermare che la segretezza sia
un valore democratico atto a garantire la sicurezza e, immediatamente dopo dire
che “mi preme poi sottolineare che non siamo negli anni settanta e
ottanta, quando presenze nucleari, ma di tipo bellico, pare interessassero
frequentemente per lunghi periodi il nostro golfo nel silenzio di tutti,
autorità comprese” è un
chiaro sintomo di totale mancanza di crediblità.
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