martedì 21 dicembre 2010

Che Sviluppo?

Questa notte o questa mattina vorrei affrontare un argomento molto importante che tratta principalmente la tematica dello sviluppo che può venire applicato alle aree che in un futuro prossimo (si spera) possano essere liberate.
La questione è fondamentale in quanto la nostra battaglia si protrarrà anche per evitare abusi edilizi o attività invasive all’interno di tali spazi e, preoccuparsi principalmente di seguire attentamente le ipotesi  di riqualificazione che potrebbero nascondere secondi fini con sviluppi dannosi alla popolazione.
Come abbiamo già ripetuto non scendiamo a compromessi per arrivare ai nostri obbiettivi,non abbiamo bisogno di cedere a mere consolazioni per ricevere  un  contentino o un premio di consolazione.
Siamo determinati nell’affermare che il territorio o le strutture attualmente militari dovranno essere soggette a uno sviluppo sostenibile e razionale,senza cadere nel tranello del ‘’posti di lavoro,porci comodi’’,non è questo che l’associazione murati vivi vuole ed è impossibile pensare di  conquistare l’accesso al mare e poi soffocarlo con attività civili come attività di cantieristica o di sfruttamento non compatibili con le richieste dei cittadini.
Potremmo sembrare troppo esigenti  ma la questione è di vitale importanza,in molti dovranno asciugarsi la bava quando gli spazi saranno (un giorno o forse mai) liberi e si avrà la possibilità di iniziare a creare la rivalorizzazione,schiere di imprenditori dal portafoglio gonfio si faranno avanti con il libretto degli assegni rivendicando il diritto di decidere,con i soldi, il futuro per le aree attualmente occupate dalla Marina.
Il cittadino deve avere un ruolo fondamentale,deve sentirsi in diritto di  bocciare o protestare contro trasformazioni non chiare o immediate che si rivelerebbero ancora più negative della situazione attuale,non vogliamo arrivare al punto di dire un giorno “era meglio il muro”.
Le idee vanno condivise e deve essere il futuro imprenditore interessato a preoccuparsi di scomodare il cittadino per confrontare le proposte,non vogliamo uno sviluppo “egoistico”,non vogliamo uno sviluppo che guarda principalmente gli interessi personali  o strettamente economici.
I Murati Vivi rivendicano il mare e questo sta a significare che qualsiasi persona deve avere la possibilità di arrivare al vertice dei moli e avere il mare ad un metro,non ci va di accontentarci di uno spostamento del muro regalando alla cittadinanza la parte interna delle aree,noi vogliamo toccarlo senza dover attraversare cancelli o recinzioni.
Si parla di polo tecnologico ma ritengo sia un’idea troppo generica e poco chiara,cosa significa?Un polo tecnologico come quello di Genova?Dove con l’illusione di creare uno sviluppo decisivo per la città si è finiti a combattere contro abusi edilizi e palazzine.
Credo ci sia la necessità di parlare di cose concrete senza perdersi in definizioni o parole incredibilmente belle,bisogna iniziare a sfornare idee che abbiano,soprattutto, rispetto dell’ambiente e del cittadino  senza escludere la problematica paesaggistica.
Ora siamo ancora all’inizio,me ne rendo conto,ma abbiamo  il sospetto che certe trattative  rimangono nell’oscurità tagliando fuori  non L’associazione Murati Vivi bensì i cittadini.
Stimo fantasticando su un futuro incerto,ma  visti i furbetti del quartiere è meglio mettere le mani avanti e chiarire subito le nostre posizioni,siamo i Murati Vivi e non gli Scemi  di turno.

A.M.

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