giovedì 23 dicembre 2010

Le nostre aspettative minimali

In questa serata di pioggia e di articoli da fantascienza vorrei sottolineare alcuni aspetti che forse,per una questione di indifferenza,sono stati omessi o non ''calcolati''.
Fa piacere svegliarsi al mattino e leggere un giornale manovrato che lascia ampi spazi a chi ha potere e censura o accorcia i chiarimenti e le cronache di una situazione quasi irreale,noi cittadini dobbiamo stare zitti e non dobbiamo inserirci in questioni che non ci riguardano.
Mi cascano le braccia nel sentire un esponente di un partito politico definire le nostre richieste ''minimali'',parlare di speculazione e portare avanti una campagna di disinformazione atta a confondere le acque per promettere grandi cambiamenti e rivoluzioni.
Cari padroni,siamo sotto natale,uscite dalle vostre case con bella vista, prendete le vostre macchine luccicanti e fatevi un giro a Marola (a patto che sappiate dove si trova) non limitatevi a scrivere stime,numeri e progetti fittizi,venite ad ammirare la desolante realtà che uccide un paese,e non solo.
Parlate di collaborazioni,di rilanci ,di ricostruzioni e di importanze strategiche ma forse,ancora una volta, dovete essere ripresi su alcuni aspetti fondamentali:
Punto primo,Marola sta morendo,muore davanti a capannoni e vialoni vuoti,muore davanti a ex discariche da bonificare e muore perché ha un muro invalicabile che non gli permette di creare un futuro diverso,con che diritto affermate che le richieste di un gruppo di cittadini sono minimali?cosa diventa importante per voi?
Punto secondo,nelle parole dell'ammiraglio mi preme aggiungere alcune precisazioni,che forse per evitare figuracce non sono state affrontate.
La grande Marina militare è la stessa che ha permesso di scaricare immondizia in mare e in terra  depositando materiale ,giusto un poco, dannoso per la salute delle persone che vi abitano vicino,occupa spazi con strutture in decadenza e non ha il minimo riguardo dell'impatto sociale,ambientale e paesaggistico,l’articolo non parla di cittadini,non parla di città non chiarisce niente se non aspetti relativamente tecnici,io capisco che la divisa,spesso,fa dimenticare l’umanità ma,questo vuol dire   veramente  fare finta di niente,sono fanti,sono ragazzi.
E' bello sentire parlare di collaborazioni,di dati rassicuranti e di investimenti che lo stato avrebbe permesso grazie alle nostre tasse,ma questi soldi per cosa sono stati usati?perché non avete eliminato i tetti dei capannoni in eternit ormai logorati,perché non avete ripulito le zone che avete insozzato e infine perchè continuate a parlare di rilancio economico e di riqualificazione,sperperando dati e statistiche,senza valutare le reali necessità che vi obbligano,per legge,a porre rimedio.
Siete le solite persone di cent’anni fa,pensate che far entrare un cantiere o un’attività simile possa risolvere tutte le problematiche legate al territorio,ma viene lecito chiedersi come farete a recuperare e ristrutturare tutte le strutture dell’arsenale?e le bonifiche?quale prospettiva di sviluppo portate avanti?E quanto c’è di reale in quello che affermate?basterà una bella gettata di cemento.
Grazie signor ammiraglio per l'articolo rassicurante,mi piacerebbe portarla davanti a tutte quelle persone che hanno subito,sulla propria pelle,le sue reali affermazioni e portarla a fare una passeggiata sotto il muro chiedendogli  con umiltà se davvero farebbe crescere sua figlia tra il filo spinato e il pulviscolo mortale di tetti e navi in disarmo.
Nella vita,purtroppo,c'è chi è più fortunato (vedi il signor,commendatore,cavaliere dottor Gatti) e invece chi fortuna non ha perché nato in una realtà differente,non voglio divagare,ma non vi dovete permettere di liquidarci con qualche numeretto o provare a smontarci con il sistema ''posti di lavoro' ,noi bene o male subiamo le conseguenze delle vostre azioni e abbiamo tutto il diritto di controbattere e combattere  le vostre visioni egoistiche.
Mi viene da ridere perchè accusate dei poveracci di speculazione,quando da che mondo è mondo,i primi a speculare su tali strutture saranno i grandi imprenditori che sono nelle schiere dei vostri partiti,avete molto coraggio e anche una fantasia incredibile.
Io a questi punto non vedo più l’arsenale militare come un base navale bensì come uno stato a parte, una San Marino con le navi da guerra (navi vabbè) dove il sovrano  usa i nostri soldi per accontentare i vassalli senza ascoltare minimamente i pianti dei sudditi che nel frattempo crepano.
Voglio chiudere con una certezza,le vostre risposte negative riguardo tali aree non sono spinte da una questione di strategicità della base,esse sono prese di posizione nei nostri confronti e vi dimostrate poco intelligenti  nel pensare che i vostri dispetti ci facciano rinunciare.

A.M.

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